Pd, non è un partito di sinistra. Parola di Veltroni
Boselli, dica da che parte sta in Europa e non in America
“La distanza che separa il Partito democratico in tema di difesa dei diritti civili e di laicità dal partito socialista spagnolo e da tutti gli altri partiti socialisti europei ha dettpo goggi Enrico Boselli - è davvero grande. Il Partito democratico non potrà chiedere mai di entrare nel Pse e lo stesso Veltroni ha chiarito che il suo non è un partito di sinistra, come ha giustamente ricordato Gavino Angius. Fino a ieri i Ds hanno sempre detto che non avrebbero mai lasciato il Pse, ma le dichiarazioni del segretario del Pd, li portano sempre più lontani. A questo punto, per onestà e per chiarezza dovrebbero dire subito agli elettori da che parte stanno in Europa e non in America”.
Il tema era stato sollevato con grande forza già nel corso di una trasmissione di Sky tg24 da Gavino Angius che si era domandato come mai Veltroni non si era ancora dimesso "dal Pse visto che il Partito democratico non fa parte di quella famiglia politica?" L'ex dirigente del partito che fu di Veltroni, Fassino e d'Alema, aveva aggiunto: "E perché non fanno altrettanto i dirigenti ex Ds ora nel Pd?. Sul quotidiano spagnolo el Pais - aveva ricordato Angius – Veltroni ha detto che il Pd non è un partito di sinistra, confermando che l’ex sindaco di Roma è pronto a fare e dire qualsiasi cosa pur di conquistare voti. Io invece – prosegue – non cancellerei i miei principi neanche per conquistare un solo voto. E il nostro candidato premier, Enrico Boselli, la pensa come me. Nelle liste del Pd c’è tutto e il contrario di tutto. Dall’operaio all’imprenditore oltranzista, dalla laica Bonino alla cattolica integralista Binetti, da rappresentanti del mondo omosessuale ai preti. Dove è la coerenza? Noi – concludeva - presenteremo candidature di alto profilo politico e di assoluta coerenza con i nostri programmi a sostegno di Boselli premier”.
La storia dell'adesione dell'ex Pci,Pds, Ds alla famiglia socilista europea e internazionale era stata invece sollevata da Vittorio Craxi. “Io penso - aveva detto - che in seno al Partito socialista europeo si debba porre la questione dell'adesione del partito di Veltroni. E, in attesa di decisioni, sarebbe opportuno che il vicepresidente italiano del Pse rimettesse il proprio mandato, al fine di favorire questo chiarimento. Il Pds entrò nella famiglia del socialismo europeo con un sostegno pieno e convinto del Psi di Bettino Craxi, teso a favorire un processo di unità dei due spezzoni storici della sinistra italiana. Da allora ad oggi, abbiamo invece assistito solamente ad involuzioni e a nuove divisioni, culminate con l'ultima scelleratezza compiuta ai danni dei socialisti italiani. Occorre fare chiarezza intorno a scelte internazionali che non ammettono né ambiguità né deroghe”.
Contraddizioni a non finire sottolineate anche da Valdo Spini. “Gli esponenti del Partito Democratico di derivazione diessina, sono di fatto costretti ad augurarsi la vittoria in Spagna di Zapatero, Primo Ministro uscente e leader del Partito socialista operaio spagnolo. A parte il fatto che non abbiamo capito se questa posizione è condivisa anche dagli esponenti di provenienza della Margherita, questi auguri non possono che farci piacere a noi che siamo membri di un partito, il PS, che milita a pieno titolo nel Partito socialista europeo. Quello che non si potrà negare è che noi ci sentiamo e siamo pienamente parte della famiglia del socialismo europeo e chiediamo agli altri di entrarci, mentre né il PD né la Sinistra Arcobaleno prendono la medesima posizione, discettando ciascuno dal suo punto di vista superamenti, crisi, ed evoluzioni future del Socialismo europeo.
Lo affermo da esponente politico che può dire di avere sempre militato sotto un simbolo del Socialismo europeo: prima il PSI, poi i Laburisti, poi i DS quando hanno collocato il logo del PSE nel loro simbolo, fino ad arrivare nel 2006 alla scritta per esteso Partito del Socialismo europeo. Mi sono unito alla Costituente Socialista quando ho dovuto amaramente costatare che né il PD né la Sinistra Arcobaleno volevano mantenere questo riferimento. Avete tolto dal vostro simbolo il riferimento al PSE - conclude ironicamente l’On.Valdo Spini- lasciateci almeno Zapatero”.
newsletter del 3 marzo 2008
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