giovedì 3 aprile 2008

Allarme brogli: ecco le prove dei voti comprati

di Felice Manti
Milano
- «Così a Colonia ho comprato sei voti». Comincia così l’inchiesta choc del settimanale Tempi, in edicola domani con il Giornale sull’allarme brogli. Il giornalista del settimanale ha raccontato come ha fatto a procurarsi i plichi elettorali. Pagandoli cinquanta euro l’uno. «Ho in mano un plico - racconta Rodolfo Casadei - che non trova il suo destinatario e deve tornare all’ufficio del consolato italiano di Colonia, responsabile della spedizione. Invece si trova, insieme a un’altra quasi identica, nelle mie mani. Per due precise ragioni: la prima è che il destinatario ha regolarmente ricevuto quanto gli era stato inviato; la seconda è che successivamente ha deciso di cederla a me in cambio di denaro». continua

1 commento:

Anonimo ha detto...

Madama la marchesa D'Alema emana un comunicato stampa assolutamente non tranquillizzante
http://www.esteri.it/MAE/IT/Stampa/Sala_Stampa/Comunicati/2008/04/20080403_VotoCircoscrEstero.htm
mentre le cose dette sono sconvolgenti e si aggiungono a quelle dette da altri e incredibilmente sottaciute nel comunicato del Governo.
Per esempio, lo sciopero dei postali in Brasile, di cui si legge su
http://liberaliperisraele.ilcannocchiale.it/post/1794099.html

Sul punto, non si può segnalare la cosa ai controllori dell'OSCE, come risulta che finora abbia fatto flebilmente solo l'UD?
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ELEZIONI -UD INCONTRA OSCE: “GRAVE SITUAZIONE IN ITALIA”
Si è svolto oggi, nella sala Cavour del Senato, l’incontro fra l’Unione Democratica per i Consumatori e l’OSCE, che ha organizzato una missione per monitorare le elezioni italiane. L’Organizzazione Europea per la sicurezza e la cooperazione ha incontrato il coordinatore nazionale di UD, sen.Roberto Manzione, nell’ambito di una indagine conoscitiva che già ha già accertato molte anomalie.
Al termine dell’incontro il sen. Manzione ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Abbiamo informato l’ambasciatore Glover delle principali questioni che minacciano il regolare svolgimento della competizione elettorale, a cominciare dal grave vulnus derivante dalla cattiva applicazione della par condicio.
La difficoltà di accesso ai media, televisioni in testa, per le formazioni politiche minori, e soprattutto quelle recentemente nate, come l’Unione Democratica dei Consumatori, che scontano anche le difficoltà di una consultazione elettorale anticipata, costituisce un preoccupante segnale di involuzione democratica.
La totale sperequazione nel trattamento delle forze politiche in campo, a tutto vantaggio di quelle maggiori, certificata dall’Autorità Garante per le Comunicazioni, che ha ordinato più volte, senza riscontro, alle emittenti televisive nazionali il ripristino della legalità, ha allarmato il rappresentante dell’OSCE che ha controllato personalmente i dati incredibili relativi alle presenze televisive, forniti dal Centro di ascolto di Radio Radicale.
E’ stato poi affrontato il tema relativo alla legge elettorale, analizzando la normativa anche alla luce della recente sentenza della corte costituzionale n. 116/08, che ha espresso notevoli perplessità sulla legittimità della normativa vigente in Italia.
Ancora maggiori sono state le perplessità collegate al voto estero, per il quale non esiste alcuna possibilità di controllo e che verrà ancora una volta falsato a causa di un prolungato sciopero del servizio postale brasiliano che, quasi certamente, non consentirà la tempestiva consegna dei plichi contenenti le schede elettorali. L’ambasciatore Glover ha voluto poi conoscere nel dettaglio la vicenda legata alla lista della DC di Pizza, evidenziando l’assurdità del nostro sistema giurisdizionale e la circostanza che all’estero le operazioni di voto siano già iniziate utilizzando schede che non potranno essere adeguate recependo la sentenza del Consiglio di Stato. Nella regione Lazio, ad esempio, avremo per le stesse consultazioni elettorali simboli e schede diverse sulle quali verranno espressi i voti.
Conclusivamente, l’ambasciatore Glover è rimasta alquanto turbata dai dati forniti che, uniti a quelli finora già raccolti, rappresentano uno scenario molto preoccupante e pericoloso, che non abilita alcuna prognosi favorevole al corretto svolgimento delle elezioni, ancor più perché l’Osce ha sempre ribadito che l’accesso non discriminato e correttamente regolamentato ai media costituisce precondizione di regolarità del voto”.