martedì 25 novembre 2008

Gianni Celati: "Straniero di questa cultura"



Gianni Celati 2005

Ai tempi delle più furibonde liti e dei più cocciuti silenzi tra lui e sua madre, Samuel Beckett si teneva lontano da casa facendo lunghe camminate per i sentieri intorno a Dublino, una bottiglia di stout a sformare le tasche del cappotto verde e nelle orecchie le urla materne che si confondevano con quelle dei gabbiani. Così per tutto il giorno. La sua - e lo restò per la vita, anche dopo che abbandonò l’Irlanda solo e senza voltarsi indietro - è quella particolare «camminata nel paesaggio» tipica del Novecento: nervosa, vitale, disperata, di rabbia e amore mescolati senza riserbo. (+)

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