
"E inaccettabile il modo con il quale le televisioni – quella pubblica in primis – hanno trattato e trattano le vicende di Eluana Englaro. Il diritto di cronaca è una cosa, seguire le ambulanze e enfatizzare azioni ed idee è un'altra. Credo che chiunque abbia la possibilità di ricondurre l'operato dei direttori e degli anchorman, Vespa in testa, nei limiti di un'azione responsabile – dall'Ordine dei Giornalisti all'Autorità Garante al Parlamento – deve scendere in campo e far valere le ragioni di un' informazione più serena".
Così Riccardo Nencini, segretario del PS, in una nota diffusa in merito ai servizi andati in onda nei maggiori network nazionali in questa fase drammatica della vicenda Englaro.
"L'informazione in questo Paese – continua Nencini – costituisce ormai una vera e propria emergenza sulla quale tutti i democratici veri, gli uomini e le donne libere, dovrebbero mobilitarsi". Secondo il segretario del PS, non è tanto e solo "la mancanza assoluta di pluralismo politico nei contenitori informativi, quanto le modalità generali del fare televisione a preoccupare".
"Una TV – conclude il segretario del Ps - ansiogena, estremista, militante e faziosa quando non tartufesca, scarsamente riflessiva. Una cattiva maestra, per usare l'espressione del filosofo Popper che già molti anni fa ne intravedeva i pericoli per gli stili di vita e il formarsi della mentalità e delle opinioni".
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