“In linea di principio e di opportunità sono sempre più convinto della linea di un CLN di liberazione, ma non per combattere lo sbarramento del 4%. Come si è voltato pagina con il ventennio fascista, occorre d’urgenza la soluzione possibile – non probabile –, quella di voltar pagina sul sessantennio partitocratico che sta distruggendo manifestamente il nostro Paese”.
Marco Pannella, parlamentare europeo (ALDE)
“Clemente Mastella ha fatto una battuta che offre il destro per iniziare a parlare della settimana. Mastella l’ho visto quando sono andato, l’altro ieri, con Antonella Casu e Rocco Berardo, alla sede socialista del "comitato per la democrazia"... Leggi tutto
sede socialista del ‘comitato per la democrazia’. Mastella ha detto: ‘Qui c’è da fare una specie di CLN contro la legge elettorale’. Io in linea di principio e di opportunità sono sempre più convinto – e sempre più ancora isolato - sulla linea di un CLN di liberazione. Come si è voltato pagina con il ventennio fascista, occorre d’urgenza la soluzione possibile – non probabile –, quella di voltar pagina sul sessantennio partitocratico che sta distruggendo manifestamente il nostro Paese, il territorio, il territorio morale, ideologico. E' un fatto antropologico. Il fascismo occupò lo spazio di due generazioni; questo regime di quattro se non di più”. A maggior ragione è necessario sostituire questo regime alla luce di “segnali di resistenza del popolo italiano, nel suo vissuto, di sentimenti di fondo, di speranza, di giudizi, di empatia e simpatie che iniziano a produrre, perfino nel mondo della giurisdizione italiana, con le inaugurazioni degli anni giudiziari”, alcuni segnali.“Quante volte dicemmo, d’altronde, che i nostri referendum sulla giustizia erano per difendere i magistrati capaci ed onesti contro la corruzione ideologica e politica?”. L’assonanza polemica con il “governo dei capaci e degli onesti” della P2. Pannella parla poi di “uno sviluppo della condizione antropologica del popolo, delle grandi maggioranze del nostro Paese, che sui temi detti 'etici', sui problemi della giustizia, sui problemi dei partiti, dei finanziamenti pubblici dei partiti, dei sindacati, delle chiese e tutto quanto, si trovano in sintonia con noi, come forse mai. Le posizioni e gli obiettivi della resistenza antifascista ed anticomunista mai avevano trovato sintonia nel popolo. Oggi vi sono dei riflessi che un tempo appartenevano, ed oggi non più, magari solo ad una parte consistente del ceto borghese medio. Mentre oggi all’opposto, in questo ceto medio attuale, a partire dall’immenso esercito dei piccoli e medi imprenditori italiani, non vedo venir fuori quello che comincio a scorgere tra i magistrati. E questo dopo mezzo secolo – o forse un secolo, se leggiamo il Salvemini degli anni '15 e '20 – di scelte – in parte poi esaltate da Chabod, Romeo ed altri - che avevano pure come aspetto la ferocia della subordinazione della crescita industrialista del nostro Paese a scapito di quella democratica”.
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