
0. La crisi globale
Sembra difficile pensare che la crisi globale che investe in questo momento le economie, i sistemi produttivi del mondo globale non abbia conseguenze generali su tutti gli aspetti della vita individuale e collettiva, dagli stili di vita alle prospettive di lavoro, dai progetti professionali a quelli di sviluppo individuale nel tempo libero dal lavoro. Rimane difficile pensare che un dominio delle vite individuali e delle società possa sfuggire al dramma finanziario che a ondate sta investendo via via le borse, le imprese, e che drammaticamente coinvolge i lavoratori, le loro famiglie, le loro giornate: dal cibo al tempo libero, dagli svaghi ai sentimenti, tutto sembra essere coinvolto dalla crisi. Ed è anche difficile pensare che, se davvero la crisi è globale nel duplice senso che investe il mondo intero e le intere strutture di vita delle nostre società, non sia colpito anche il dominio culturale, ovvero tutte le attività, abitudini, stili comportamentali nei quali gli individui, le società e gli Stati investono risorse economico-finanziarie e umane (queste, comunque, essendo funzione delle prime, che costituiscono reali condizioni di possibilità per la messa in atto delle seconde). In altre parole, riteniamo difficile pensare che i cosiddetti consumi culturali, la loro possibilità, la loro estensione, non siano intaccati dalla crisi globale, dalla riduzione delle risorse economico-finanziarie che colpisce, che colpirà i singoli, le famiglie, le società, gli Stati.
Sembra difficile pensare che la crisi globale che investe in questo momento le economie, i sistemi produttivi del mondo globale non abbia conseguenze generali su tutti gli aspetti della vita individuale e collettiva, dagli stili di vita alle prospettive di lavoro, dai progetti professionali a quelli di sviluppo individuale nel tempo libero dal lavoro. Rimane difficile pensare che un dominio delle vite individuali e delle società possa sfuggire al dramma finanziario che a ondate sta investendo via via le borse, le imprese, e che drammaticamente coinvolge i lavoratori, le loro famiglie, le loro giornate: dal cibo al tempo libero, dagli svaghi ai sentimenti, tutto sembra essere coinvolto dalla crisi. Ed è anche difficile pensare che, se davvero la crisi è globale nel duplice senso che investe il mondo intero e le intere strutture di vita delle nostre società, non sia colpito anche il dominio culturale, ovvero tutte le attività, abitudini, stili comportamentali nei quali gli individui, le società e gli Stati investono risorse economico-finanziarie e umane (queste, comunque, essendo funzione delle prime, che costituiscono reali condizioni di possibilità per la messa in atto delle seconde). In altre parole, riteniamo difficile pensare che i cosiddetti consumi culturali, la loro possibilità, la loro estensione, non siano intaccati dalla crisi globale, dalla riduzione delle risorse economico-finanziarie che colpisce, che colpirà i singoli, le famiglie, le società, gli Stati.
fonte : http://www.ilicait.org
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