giovedì 24 giugno 2010

Massimo Vedovelli: L'esame di italiano e i diritti degli stranieri

Un commento dal rettore dell'università per stranieri di Siena, riguardo alla certificazione ufficiale di lingua italiana richiesta per il "permesso a punti"


Nel suo articolo Il business e il busillis del permesso a punti, Fiorella Farinelli, con lucidità e passione, individua alcuni punti essenziali di quanto sta oggi avvenendo nel rapporto fra formazione, educazione, società. Sul tema vorremmo esprimere alcune considerazioni, in quanto Università per Stranieri di Siena, che dal 1993 rilascia una delle certificazioni ufficiali di lingua italiana, la certificazione Cils (Certificazione di Italiano come Lingua Straniera).

La diffusione delle certificazioni di italiano è avvenuta appunto a partire dal 1993, in seguito alla sollecitazione del ministero affari esteri, che delineava la necessità di dotare anche l’italiano di uno strumento che altre lingue avevano da ben più tempo.
Sin dalle primissime sessioni d'esame abbiamo preso atto che, oltre ai tradizionali pubblici stranieri all’estero, si rivolgevano alla certificazione anche gli immigrati stranieri presenti in Italia. Abbiamo messo in atto, allora, una azione che portasse a considerare tutti i diversi pubblici che manifestavano l’esigenza di avere, della propria competenza linguistico-comunicativa, un riconoscimento formale, spendibile e indipendente da un percorso formativo specifico.

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