mercoledì 3 novembre 2010

FESTIVAL DI ROMA: DIOL KADD di Gianni Celati


Presentato in concorso nella sezione "L’altro cinema/Extra", Diol kadd era, per quanto ci riguarda, uno dei titoli più attesi di questo festival di Roma. Lo era, non solo e non tanto perché lo firma Gianni Celati, considerato uno dei più interessanti autori della letteratura di viaggio, quanto per il progetto di spettacolo teatrale da cui nasce Il gioco della povertà e della ricchezza (Leebu Nawet ak Noor), ideato dall’attore e regista senegalese Mandiaye N’Diaye. Si tratta di un’operazione di trasposizione interculturale, dalla Grecia del III sec. a.C al Senegal di oggi, del Pluto di Aristofane, (ri)scritto in wolof nel 2003 con la collaborazione di Celati, per essere rappresentato in strada, nel villaggio natale di N’Diaye (Diol kadd, appunto) e messo in scena nel 2006 anche in Italia nell’ambito del Festival Negroamaro di Corigliano d’Otranto.
Nella versione di N’Diaye, un contadino onesto, turbato dalla povertà dilagante intorno a lui e dal fatto che la ricchezza beneficia spesso persone indegne, decide di andare in cerca del Signore delle piogge, un vecchio e potente santone cieco, responsabile della distribuzione della ricchezza, per farlo curare alla vista, in modo che possa così riequilibrare i torti, togliendo ai ricchi empi e premiando i poveri virtuosi. Quando però, recuperata la vista, il vecchio viene nel villaggio per distribuire finalmente la ricchezza, viene assalito dagli avidi abitanti, trovandosi costretto a scappare. Con lui fuggirà anche il contadino, entrambi delusi dal comportamento della popolazione. Rimarrà solo il disincantato servo, che aveva sempre tentato di dissuadere il padrone dalla sua impresa. (+)

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