martedì 19 giugno 2012

Friedrich Hölderlin tradotto in esclusiva da Marianne Schneider per il decennale di ZIBALDONI.

MARIANNE SCHNEIDER/ Decennale di ZIBALDONI
Tracce sparse in varie figure
di Marianne Schneider

       Il romanzo Iperione o l’eremita in Grecia  ha reso famoso il poeta Friedrich Hölderlin più delle sue poesie. Addirittura ai suoi tempi per molte persone lui era l’autore di Iperione e nient’altro. Lui stesso era affezionato a quest’opera a cui aveva lavorato – a quanto ci è dato a sapere – cinque anni, forse anche di più.
       Quando esce il secondo volumetto di Iperione Friedrich scrive due dediche nella copia per Susette Gontard, la persona che ama di più al mondo: una sul frontispizio in grandi lettere corsive: “A chi altri se non a te“; e un’altra nascosta all’interno della copertina:
“L’influenza di nature nobili è necessaria all’artista come la luce del giorno alle piante, e come la luce del giorno si ritrova nella pianta non nel suo consueto aspetto, ma soltanto nel gioco variegato terrestre dei colori, così le nature nobili non ritrovano se stesse ma tracce sparse della loro eccellenza nelle varie figure e giochi dell’artista (L’autore)”.

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