giovedì 23 maggio 2013

Paolo Di Paolo "Mandami tanta vita"



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Sinossi

Febbraio 1926. Moraldo arriva a Torino per una sessione di esami, si porta dietro una strana rabbia e una valigia più pesante di quanto gli sembrasse alla partenza da Casale Monferrato. Dagli anziani coniugi Bovis, che lo ospitano, Moraldo apre la valigia e scopre che deve averla scambiata con quella di un fotografo di strada. Come per chiudere un conto in sospeso, Moraldo si mette ancora una volta sulle tracce di un suo coetaneo. Si chiama Piero. Moraldo gli ha scritto due lettere senza ottenere risposta, l'ha visto passare all'università circondato dal gruppo dei suoi amici. Qualcuno li definisce l'Accademia dei Patiti, ma Moraldo ammira quella vivacità intellettuale proteste, riunioni, giornali, libri. Ma l'ammirazione, nel silenzio, diventa invidia, e l'invidia diventa rancore. A volte si trova a spiarlo mentre passa sotto i portici, senza avere il coraggio di avvicinarlo. Ma adesso di Piero, a Torino, non c'è traccia. Con i suoi occhiali di miope, che sempre gli sfuggono dal volto, Piero ha percepito la minaccia e il pericolo di restare. Lo strappo non è facile: c'è Ada da lasciare sola, con il piccolo Paolo che ha appena un mese. Mentre Piero cerca una sistemazione e si ammala, Moraldo incontra il fotografo che ha preso la sua valigia. È una ragazza: leggera, disinvolta e imprendibile come un fantasma. Ma sarà proprio lei a tenere i fili del destino. Fino all'istante in cui Piero e Moraldo staranno finalmente per sfiorarsi.

Quarta di copertina

Moraldo, arrivato a Torino per una sessione d’esami, scopre di avere scambiato la sua valigia con quella di uno sconosciuto. Mentre fatica sui testi di filosofia e disegna caricature, coltiva la sua ammirazione per un coetaneo di nome Piero. Alto, magro, occhiali da miope, a soli ventiquattro anni Piero ha già fondato riviste, una casa editrice, e combatte con lucidità la deriva autoritaria del Paese. Sono i giorni di carnevale del 1926. Moraldo spia Piero, vorrebbe incontrarlo, imitarlo, farselo amico, ma ogni tentativo fallisce. Nel frattempo ritrova la valigia smarrita, ed è conquistato da Carlotta, una fotografa di strada disinvolta e imprendibile in partenza per Parigi. Anche Piero è partito per Parigi, lasciando a Torino il grande amore, Ada, e il loro bambino nato da un mese. Nel gelo della città straniera, mosso da una febbrile ansia di progetti, di libertà, di rivoluzione, Piero si ammala. E Moraldo? Anche lui, inseguendo Carlotta, sta per raggiungere Parigi. L’amore, le aspirazioni, la tensione verso il futuro: tutto si leva in volo come le mongolfiere sopra la Senna. Che risposte deve aspettarsi? Sono Carlotta e Piero, le sue risposte? O tutto è solo un’illusione della giovinezza? Paolo Di Paolo, evocando un protagonista del nostro Novecento, scrive un romanzo appassionato e commosso sull’incanto, la fatica, il rischio di essere giovani.

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